Sunshine Of Your Love

sunshine of your love

Sunshine Of Your Love

Sunshine Of Your Love!

Una domenica iniziata come tante altre, reduci da un sabato passato al movieland, pranzo in famiglia, abbracci, baci, e un pomeriggio ad una festa di paese.

Tante foto scattate ad una sfilata di moda sotto il sole, io che riguardo le foto scattate, tu che mi dici: “vado a prendere da bere”, io che distrattamente ti rispondo: “OK”.

Poi le urla: “è caduta, è caduta!!!” mi volto e ti vedo li, a terra, immobile, tutta la gente attorno, i volontari della pubblica che ti circondano, cerco di convincermi: “sarà solo inciampata”.

Nel frattempo sono paralizzato, non riesco nemmeno a parlare, arriva la barella e mi rendo conto che è qualcosa di più di una semplice caduta, mi avvicino ad uno dei volontari, riesco a farfugliare qualcosa, capiscono che sono il fidanzato, mi dicono di seguire la barella.

Ti caricano in ambulanza, ti mettono il cardiofrequenzimetro e lo sfigmomanometro, io sono davanti alla barella e ti guardo, apri gli occhi, cerchi il mio sguardo, lo trovi, ti tranquillizzi un pò.

Io tremo, respiro affannosamente, mi chiedono se voglio dell’acqua, dico di no, piano piano ti riprendi, vuoi tornare a casa con me e stenderti, ma i volontari preferiscono portarti in ospedale per accertamenti, dici di no, ma poi ti convincono, vorrei venire sull’ambulanza, ma è meglio seguirla con la mia macchina.

Arrivo all’ospedale, parcheggio e mi precipito all’accettazione, anche li farfuglio qualcosa, capiscono il tuo nome e cognome, mi dicono di seguirli e mi portano da te, ti stringo forte la mano, parliamo, e stai meglio, poi vengono a prenderti per le analisi, e mi cacciano in sala d’aspetto, (non sono un parente e non posso rimanerle accanto anche se divido la mia vita con lei da 7 anni e mezzo).

Passano i minuti, che diventano ore, o per lo meno così sembra a me, passa solo 1 ora e mezzo ma a me sembra un’eternità, l’ora e mezzo più lunga della mia vita!

Finalmente un dottore mi chiama, dice che devono farti delle analisi, e che non sanno se ti manderanno a casa stasera, ancora non posso vederti e la preoccupazione sale, il tuo cellulare è morto di batteria, il mio è a casa, e l’unico telefono a moneta è fuori uso.

Per fortuna un infermiere gentile mi fa chiamare casa dal telefono dell’ospedale, avverto i miei che avvertono i tuoi, e finalmente mi chiamano, posso tornare da te, posso sedermi accanto a te, stringerti la mano, ma ancora non ti vogliono lasciare andare.

Ti attaccano una lentissima flebo e  vogliono farti vedere da un neurologo per sicurezza, io piano piano mi rilasso, e tu diventi sempre più nervosa, stai bene e vuoi andartene, è stato solo il caldo e la pressione, vuoi andartene.

Arrivano i tuoi dopo 1 ora di macchina, preoccupati, finalmente rispunta il dottore, ti attacca un’altra flebo, e poi finalmente dal neurologo che dice che puoi andartene.

Torniamo a casa, mangiamo un gelato per riprenderci e poi ce ne andiamo a nanna, ti stringo forte forte, per la prima volta ho avuto veramente paura, ti vedevo così fragile e vulnerabile, è stato bruttissimo ma l’abbiamo superato insieme!

TI AMO AMORE MIO!

Rock And Roll!!!!!

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